Centro di ascolto spirituale

Per chiunque necessiti di un accompagnamento spirituale oppure anche di un semplice ascolto, o per condividere un disagio o una difficoltà è attivo il nostro Punto di Ascolto, nel volantino qui sotto, le indicazioni per poter prendere un appuntamento

Concerto THE SUN

Tornano i “The Sun” nella nostra diocesi, il  gruppo rock cristiano italiano, ai quali sempre più persone si appassionano  perché coniugano in modo innovativo la musica rock, la formazione e l’esperienza personale.

9 settembre 2022 BELLARIA IGEA MARINA – ingresso gratuito per gli under 15

Giornata mondiale delle famiglie a Rimini

Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie avrà un carattere multicentrico e sarà diffuso nelle diocesi di tutto il mondo. I limiti imposti dalla pandemia si stanno rivelando, in tal senso, un’opportunità perché le famiglie possano davvero partecipare e offrire il loro contributo agli incontri diocesani. Nella nostra diocesi di Rimini questo avverrà il giorno 25 giugno, presso la parrocchia di San Girolamo.Un evento di popolo, nonni, genitori e figli in preghiera che terminerà con la celebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo Francesco

La nostra giornata con le famiglie

Eccoci finalmente!!! Dopo un anno di stop e un anno online torna la nostra voglia di stare insieme in presenza, perché a noi “ci piace famigliare”.
Le famiglie hanno bisogno di stare con le famiglie e queste sono le nostre occasioni che tanto ci sono mancate.
Insieme alla parrocchia di San Mauro Vescovo avremo la possibilità di riflettere con due ospiti d’eccezione, due sposi, Chiara Giaccardi e Mauro Magatti, sociologi e insegnanti universitari che conoscono bene la famiglia e le dinamiche che la riguardano.
DOMENICA 3 APRILE ore 15:30
“La dimensione e le risorse della famiglia nel tempo dell’incertezza”. Nel volantino tutte le indicazioni. Per informazioni ci trovate su tutti i social 😍

Ritorna SPONSALIA

-12 MARZO!!!
Finalmente la notizia che aspettavamo: ritorna SPONSALIA – la Veglia degli Innamorati, posticipata dalla vigilia di San Valentino al 12 marzo per motivi prudenziali.
La “serata bella” pensata per tutti gli innamorati, un tempo per condividere, per parlarsi, per guardarsi negli occhi e raccontarsi, anche i propri sentimenti.
Per riscoprire quel dialogo di comunione, il dialogo del cuore, che nel turbinio delle nostre giornate a volte diventa solo una comunicazione di servizio.
Una cena bella, una serata bella, in tavoli da due o su richiesta anche da quattro. Accompagnati dalle riflessioni di papa Francesco sulla bellezza dell’amore nella famiglia, da una musica romantica di sottofondo e naturalmente da una gustosissima cenetta.
Ora finalmente possiamo in tutta sicurezza proporre l’invito. Leggete il volantino e non attendete a prenotare, i posti non sono molti.

La manutenzione della coppia

Vi segnaliamo una gradita sorpresa: Cesare e Rita, amici conosciuti da tanti, che da sempre si occupano di pastorale familiare, hanno deciso di mettere nero su bianco le loro conoscenze ma sopratutto la loro esperienza vissuta di coppia e di famiglia. Vi alleghiamo il volantino del libro che si intitola LA MANUTENZIONE DELLA COPPIA.

Un libro sulla necessità e importanza, per la coppia , del prendersi cura l’uno dell’altro.

Paragona la vita di una coppia ad un viaggio per poi utilizzare la metafora dell’automobile. 

Senza manutenzione l’automobile si può guastare, così pure la relazione, molto più preziosa dell’automobile ha bisogno di cura. E come in caso di incidenti sia possibile rimettersi in carreggiata.

Buona lettura 

Lettera di Papa Francesco alle famiglie

page1image34804400La Santa Sede
LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AGLI SPOSI
IN OCCASIONE DELL’ANNO “FAMIGLIA AMORIS LAETITIA”Cari sposi e spose di tutto il mondo!In occasione dell’Anno “Famiglia Amoris laetitia”, mi rivolgo a voi per esprimervi tutto il mio affetto e la mia vicinanza in questo tempo così speciale che stiamo vivendo. Sempre ho tenuto presenti le famiglie nelle mie preghiere, ma ancora di più durante la pandemia, che ha messo tutti a dura prova, specialmente i più vulnerabili. Il momento che stiamo attraversando mi porta ad accostarmi con umiltà, affetto e accoglienza ad ogni persona, ad ogni coppia di sposi e ad ogni famiglia nelle situazioni che ciascuno sta sperimentando.Il contesto particolare ci invita a vivere le parole con cui il Signore chiama Abramo a uscire dalla sua terra e dalla casa di suo padre verso una terra sconosciuta che Lui stesso gli mostrerà (cfr Gen 12,1). Anche noi abbiamo vissuto più che mai l’incertezza, la solitudine, la perdita di persone care e siamo stati spinti a uscire dalle nostre sicurezze, dai nostri spazi di “controllo”, dai nostri modi di fare le cose, dalle nostre ambizioni, per interessarci non solo al bene della nostra famiglia, ma anche a quello della società, che pure dipende dai nostri comportamenti personali.La relazione con Dio ci plasma, ci accompagna e ci mette in movimento come persone e, in ultima istanza, ci aiuta a “uscire dalla nostra terra”, in molti casi con un certo timore e persino con la paura dell’ignoto, ma grazie alla nostra fede cristiana sappiamo che non siamo soli perché Dio è in noi, con noi e in mezzo a noi: nella famiglia, nel quartiere, nel luogo di lavoro o di studio, nella città dove abitiamo.Come Abramo, ciascuno degli sposi esce dalla propria terra fin dal momento in cui, sentendo la chiamata all’amore coniugale, decide di donarsi all’altro senza riserve. Così, già il fidanzamento implica l’uscire dalla propria terra, poiché richiede di percorrere insieme la strada che conduce al matrimonio. Le diverse situazioni della vita – il passare dei giorni, l’arrivo dei figli, il lavoro, le malattie – sono circostanze nelle quali l’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascuno abbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra che

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Dio promette: essere due in Cristo, due in uno. Un’unica vita, un “noi” nella comunione d’amore con Gesù, vivo e presente in ogni momento della vostra esistenza. Dio vi accompagna, vi ama incondizionatamente. Non siete soli!

Cari sposi, sappiate che i vostri figli – e specialmente i più giovani – vi osservano con attenzione e cercano in voi la testimonianza di un amore forte e affidabile. «Quanto è importante, per i giovani, vedere con i propri occhi l’amore di Cristo vivo e presente nell’amore degli sposi, che testimoniano con la loro vita concreta che l’amore per sempre è possibile!». [1] I figli sono un dono, sempre, cambiano la storia di ogni famiglia. Sono assetati di amore, di riconoscenza, di stima e di fiducia. La paternità e la maternità vi chiamano a essere generativi per dare ai vostri figli la gioia di scoprirsi figli di Dio, figli di un Padre che fin dal primo istante li ha amati teneramente e li prende per mano ogni giorno. Questa scoperta può dare ai vostri figli la fede e la capacità di confidare in Dio.

Certo, educare i figli non è per niente facile. Ma non dimentichiamo che anche loro ci educano. Il primo ambiente educativo rimane sempre la famiglia, nei piccoli gesti che sono più eloquenti delle parole. Educare è anzitutto accompagnare i processi di crescita, essere presenti in tanti modi, così che i figli possano contare sui genitori in ogni momento. L’educatore è una persona che “genera” in senso spirituale e, soprattutto, che “si mette in gioco” ponendosi in relazione. Come padri e madri è importante relazionarsi con i figli a partire da un’autorità ottenuta giorno per giorno. Essi hanno bisogno di una sicurezza che li aiuti a sperimentare la fiducia in voi, nella bellezza della loro vita, nella certezza di non essere mai soli, accada quel che accada.

D’altra parte, come ho già avuto modo di osservare, la coscienza dell’identità e della missione dei laici nella Chiesa e nella società è cresciuta. Avete la missione di trasformare la società con la vostra presenza nel mondo del lavoro e di fare in modo che si tenga conto dei bisogni delle famiglie.

Anche i coniugi devono prendere l’iniziativa ( primerear) [2] all’interno della comunità parrocchiale e diocesana con le loro proposte e la loro creatività, perseguendo la complementarità dei carismi e delle vocazioni come espressione della comunione ecclesiale; in particolare, quella degli «sposi accanto ai pastori, per camminare con altre famiglie, per aiutare chi è più debole, per annunciare che, anche nelle difficoltà, Cristo si rende presente». [3]

Pertanto, vi esorto, cari sposi, a partecipare nella Chiesa, in particolare nella pastorale familiare. Perché «la corresponsabilità nei confronti della missione chiama […] gli sposi e i ministri ordinati, specialmente i vescovi, a cooperare in maniera feconda nella cura e nella custodia delle Chiese domestiche». [4] Ricordatevi che la famiglia è la «cellula fondamentale della società» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 66). Il matrimonio è realmente un progetto di costruzione della «cultura dell’incontro» (Enc. Fratelli tutti, 216). È per questo che alle famiglie spetta la sfida di gettare ponti tra le generazioni per trasmettere i valori che costruiscono l’umanità. C’è bisogno di una nuovapage2image52557040page2image52548080

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creatività per esprimere nelle sfide attuali i valori che ci costituiscono come popolo nelle nostre società e nella Chiesa, Popolo di Dio.

La vocazione al matrimonio è una chiamata a condurre una barca instabile – ma sicura per la realtà del sacramento – in un mare talvolta agitato. Quante volte, come gli apostoli, avreste voglia di dire, o meglio, di gridare: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» (Mc 4,38). Non dimentichiamo che, mediante il Sacramento del matrimonio, Gesù è presente su questa barca. Egli si preoccupa per voi, rimane con voi in ogni momento, nel dondolio della barca agitata dalle acque. In un altro passo del Vangelo, in mezzo alle difficoltà, i discepoli vedono che Gesù si avvicina nel mezzo della tempesta e lo accolgono sulla barca; così anche voi, quando la tempesta infuria, lasciate salire Gesù sulla barca, perché quando «salì sulla barca con loro […] il vento cessò» (Mc 6,51). È importante che insieme teniate lo sguardo fisso su Gesù. Solo così avrete la pace, supererete i conflitti e troverete soluzioni a molti dei vostri problemi. Non perché questi scompariranno, ma perché potrete vederli in un’altra prospettiva.

Solo abbandonandovi nelle mani del Signore potrete affrontare ciò che sembra impossibile. La via è quella di riconoscere la fragilità e l’impotenza che sperimentate davanti a tante situazioni che vi circondano, ma nello stesso tempo di avere la certezza che in questo modo la forza di Cristo si manifesta nella vostra debolezza (cfr 2 Cor 12,9). È stato proprio in mezzo a una tempesta che gli apostoli sono giunti a riconoscere la regalità e la divinità di Gesù e hanno imparato a confidare in Lui.

Alla luce di questi riferimenti biblici, vorrei cogliere l’occasione per riflettere su alcune difficoltà e opportunità che le famiglie hanno vissuto in questo tempo di pandemia. Per esempio, è aumentato il tempo per stare insieme, e questa è stata un’opportunità unica per coltivare il dialogo in famiglia. Certamente ciò richiede uno speciale esercizio di pazienza; non è facile stare insieme tutta la giornata quando nella stessa casa bisogna lavorare, studiare, svagarsi e riposare. Non lasciatevi vincere dalla stanchezza; la forza dell’amore vi renda capaci di guardare più agli altri – al coniuge, ai figli – che alla propria fatica. Vi ricordo quello che ho scritto in Amoris laetitia (cfr nn. 90-119) riprendendo l’inno paolino alla carità (cfr 1 Cor 13,1-13). Chiedete questo dono con insistenza alla Santa Famiglia; rileggete l’elogio della carità perché sia essa a ispirare le vostre decisioni e le vostre azioni (cfr Rm 8,15; Gal 4,6).

In questo modo, stare insieme non sarà una penitenza bensì un rifugio in mezzo alle tempeste. Che la famiglia sia un luogo di accoglienza e di comprensione. Custodite nel cuore il consiglio che ho dato agli sposi con le tre parole: «permesso, grazie, scusa». [5] E quando sorge un conflitto, «mai finire la giornata senza fare la pace». [6] Non vergognatevi di inginocchiarvi insieme davanti a Gesù nell’Eucaristia per trovare momenti di pace e uno sguardo reciproco fatto di tenerezza e di bontà. O di prendere la mano dell’altro, quando è un po’ arrabbiato, per strappargli un sorriso complice. Magari recitare insieme una breve preghiera, ad alta voce, la sera prima di addormentarsi, con Gesù presente tra voi.page3image50136768

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Èpur vero che, per alcune coppie, la convivenza a cui si sono visti costretti durante la quarantena è stata particolarmente difficile. I problemi che già esistevano si sono aggravati, generando conflitti che in molti casi sono diventati quasi insopportabili. Tanti hanno persino vissuto la rottura di una relazione in cui si trascinava una crisi che non si è saputo o non si è potuto superare. Anche a queste persone desidero esprimere la mia vicinanza e il mio affetto.

La rottura di una relazione coniugale genera molta sofferenza per il venir meno di tante aspettative; la mancanza di comprensione provoca discussioni e ferite non facili da superare. Nemmeno ai figli è risparmiato il dolore di vedere che i loro genitori non stanno più insieme. Anche in questi casi, non smettete di cercare aiuto affinché i conflitti possano essere in qualche modo superati e non provochino ulteriori sofferenze tra voi e ai vostri figli. Il Signore Gesù, nella sua misericordia infinita, vi ispirerà il modo di andare avanti in mezzo a tante difficoltà e dispiaceri. Non tralasciate di invocarlo e di cercare in Lui un rifugio, una luce per il cammino, e nella comunità una «casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 47).

Non dimenticate che il perdono risana ogni ferita. Perdonarsi a vicenda è il risultato di una decisione interiore che matura nella preghiera, nella relazione con Dio, è un dono che sgorga dalla grazia con cui Cristo riempie la coppia quando lo si lascia agire, quando ci si rivolge a Lui. Cristo “abita” nel vostro matrimonio e aspetta che gli apriate i vostri cuori per potervi sostenere con la potenza del suo amore, come i discepoli nella barca. Il nostro amore umano è debole, ha bisogno della forza dell’amore fedele di Gesù. Con Lui potete davvero costruire la «casa sulla roccia» (Mt 7,24).

A tale proposito, permettetemi di rivolgere una parola ai giovani che si preparano al matrimonio. Se prima della pandemia per i fidanzati era difficile progettare un futuro essendo arduo trovare un lavoro stabile, adesso l’incertezza lavorativa è ancora più grande. Perciò invito i fidanzati a non scoraggiarsi, ad avere il “coraggio creativo” che ebbe san Giuseppe, la cui memoria ho voluto onorare in questo Anno a lui dedicato. Così anche voi, quando si tratta di affrontare il cammino del matrimonio, pur avendo pochi mezzi, confidate sempre nella Provvidenza, perché «sono a volte proprio le difficoltà che tirano fuori da ciascuno di noi risorse che nemmeno pensavamo di avere» (Lett. ap. Patris corde, 5). Non esitate ad appoggiarvi alle vostre famiglie e alle vostre amicizie, alla comunità ecclesiale, alla parrocchia, per vivere la futura vita coniugale e familiare imparando da coloro che sono già passati per la strada che voi state iniziando a percorrere.

Prima di concludere, desidero inviare un saluto speciale ai nonni e alle nonne che nel periodo di isolamento si sono trovati nell’impossibilità di vedere i nipoti e di stare con loro; alle persone anziane che hanno sofferto in maniera ancora più forte la solitudine. La famiglia non può fare a meno dei nonni, essi sono la memoria vivente dell’umanità, «questa memoria può aiutare a costruire un mondo più umano, più accogliente». [7]page4image33669120page4image33669312

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San Giuseppe ispiri in tutte le famiglie il coraggio creativo, tanto necessario in questo cambiamento di epoca che stiamo vivendo, e la Madonna accompagni nella vostra vita coniugale la gestazione della cultura dell’incontro, così urgente per superare le avversità e i contrasti che oscurano il nostro tempo. Le tante sfide non possono rubare la gioia di quanti sanno che stanno camminando con il Signore. Vivete intensamente la vostra vocazione. Non lasciate che la tristezza trasformi i vostri volti. Il vostro coniuge ha bisogno del vostro sorriso. I vostri figli hanno bisogno dei vostri sguardi che li incoraggino. I pastori e le altre famiglie hanno bisogno della vostra presenza e della vostra gioia: la gioia che viene dal Signore!Vi saluto con affetto esortandovi ad andare avanti nel vivere la missione che Gesù ci ha affidato, perseverando nella preghiera e «nello spezzare il pane» (At 2,42).E per favore, non dimenticatevi di pregare per me; io lo faccio tutti i giorni per voi. Fraternamente,FrancescoRoma, San Giovanni in Laterano, 26 dicembre 2021, Festa della Santa Famiglia.
[1] Videomessaggio ai partecipanti al Forum “A che punto siamo con Amoris laetitia?” (9 giugno 2021).
[2] Cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 24.
[3] Videomessaggio ai partecipanti al Forum “A che punto siamo con Amoris laetitia?” (9 giugno2021). 
[4] Ibid.
[5] Discorso alle famiglie del mondo in occasione del pellegrinaggio a Roma nell’Anno della Fede (26 ottobre 2013); cfr Esort. ap. postsin. Amoris laetitia, 133.
[6] Catechesi del 13 maggio 2015; cfr Esort. ap. postsin. Amoris laetitia, 104.
[7] Messaggio per la I Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani “Io sono con te tutti i giorni” (31 maggio 2021).page5image50252032 page5image50252224 page5image52563456page5image50252800 page5image50252992 page5image50253184page5image50253376 page5image52563568 page5image50253952 page5image50254144page5image52563680 page5image50254720

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Copyright © Dicastero per la Comunicazione – Libreria Editrice Vaticana

Punto di ascolto

Parte un nuovo servizio curato dal nostro Ufficio di Pastorale Familiare, si tratta di un Punto di Ascolto e accompagnamento spirituale , per chiunque viva una situazione di difficoltà, disagio o solitudine. Nel volantino qui sotto trovate i contatti e le indicazioni necessarie

Un altro percorso prematrimoniale

Un nuovo cammino per i futuri sposi, presso la parrocchia di S. Gaudenzo

Piazza Mazzini, 22 – RIMINI

La gioia dell’amore – È tempo di preparare il matrimonio!

Corso in preparazione al Matrimonioa San Gaudenzo – 2022

Da venerdì 28 gennaio a domenica 27 febbraio

Momenti di incontro:Venerdì 28 gennaio 2021, ore 20,45

Domenica 30 gennaio, ore 15 Venerdì 4 febbraio, ore 20,45

Venerdì 11 febbraio, ore 20,45

Domenica 13 febbraio, ore 15 Venerdì 18 febbraio, ore 20,45

Venerdì 25 febbraio, ore 20,45 Domenica 27 febbraio, ore 15: rito del matrimonio e preghiera

In stile di dialogo comunitario, in clima di familiarità e amicizia, verranno presentati, discussi e confrontati: l’affettività e l’amore, la vita di coppia, il matrimonio, il sacramento del matrimonio, la famiglia, l’educazione dei figli, le domande dei giovani. Lo staff formativo è composto da tre coppie di sposi, di diversa età; dal sacerdote; da un esperto psichiatra.

Sarà rilasciato l’attestato di partecipazione, da presentare nella documentazione per il matrimonio.

In ottemperanza alle norme di legge, si richiedono il green pass rafforzato e la mascherina.

Il Corso si svolge nella Parrocchia San Gaudenzo, in piazza Mazzini 20.

Iscrizione presso la Segreteria parrocchiale (tel. 0541.782212. Ore 9-12) o presso il Parroco: amati.aldo63@gmail.com