“Passi” di adorazione
Nella nostra chiesa si svolge quotidianamente l’Adorazione Eucaristica, e sono molte le persone che si fermano davanti a Gesù Eucaristia per unirsi alle nostra preghiera comunitaria o per un momento di preghiera personale. È un’occasione preziosa per una pausa rilassante e al contempo tonificante per rinnovare il nostro rapporto col Signore.
Molti ci chiedono “Come occupare il tempo dell’Adorazione?… Cosa fare?… Cosa dire? “. Suggeriamo 2 “passi”.
Il 1° passo è il dialogo.
Il Signore Gesù è lì per te: aprigli il cuore, confidandogli quello che senti e che vivi. Non c’è cosa che non gli stia a cuore di te: affidagli le preoccupazioni, i desideri, i dubbi, le fatiche, persino i peccati… Lui sa comprenderci benissimo, perché ha sperimentato la fragilità della nostra condizione facendosi uomo e, tornando al Padre, ha voluto assicurarci che sarebbe stato con noi «tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). E lo è davvero, in modo particolare attraverso l’ostia consacrata, un piccolo pezzo di pane che è il riassunto vivente di tutto l’amore di Dio per l’uomo.
Il passo del dialogo non termina qui, perché si completa con il ricordo degli altri: le persone che ti sono care, quelle che sai essere in difficoltà materiali o spirituali, e allungando il passo si arriva a tutti quei fratelli e sorelle sofferenti e provati dei quattro angoli della terra (basta dare anche solo un’occhiata ai giornali per rendersi conto di quanti siano!).
Una volta che hai finito di parlare, passa un po’ di tempo ad ascoltare il Signore: è il 2° passo.
La voce del Signore non si sente con le orecchie del corpo, ma con quelle del cuore, e questo richiede un certo allenamento a stare davanti a Gesù, anche solo semplicemente guardandolo e lasciandosi guardare da lui, come diceva il curato d’Ars. Oltre a S. Giovanni Maria Vianney, tanti altri ne hanno fatto esperienza, e ce lo testimoniano, come, per esempio, Carlo Carretto, che dopo tanti anni spesi nell’insegnamento e nell’impegno in Azione Cattolica, a 42 entrò a far parte della congregazione religiosa dei Piccoli Fratelli di Gesù, fondata dal beato Charles de Foucauld. In uno dei suoi scritti dice: «Ho puntato per giorni e giorni gli occhi su questo pane, ho vissuto per settimane in grotte nel deserto con quest’unica Presenza e sempre, sempre, lui mi ha detto nella fede: “Sono qui, non temere”. “Sono qui e ti amo”. “Non aver paura dell’oscurità, sii bambino davanti alle mie parole”».
Lasciamoci interpellare dall’invito di Gesù: «Il Padre cerca tali adoratori» (Gv 4,23), e cerchiamo nelle nostre giornate un po’ di tempo per dialogare ed ascoltarlo.